CHI SIAMO

Il nostro Gruppo

Il gruppo scout Piacenza 5 ha origine nel 1969 nella Parrocchia Nostra Signora di Lourdes, quando si costituì un reparto ASCI di Esploratori.
In seguito alla fusione ASCI AGI del 1974, i responsabili del comitato della Zona di Piacenza attestarono la nascita ufficiale del gruppo AGESCI Piacenza 5 nel 1976, da sdoppiamento del gruppo Piacenza 2, e da allora non ha mai cessato le sue attività.
Il gruppo è intitolato a Fulvia Bozzini, una capo storica del Piacenza 5, deceduta dopo una lunga malattia, che nei suoi anni di servizio ha lasciato un segno forte in chi l’ha incontrata.
La Chiesa di Nostra Signora di Lourdes, che ci ospita, è una parrocchia grande; si estende (da nord a sud) dalle mura di via IV Novembre fino a via Boselli e (da est a ovest) da Viale Europa fino a via Negrotti. Conta nel suo territorio di competenza 9586 residenti, di cui il 27% di origini straniere (dati 2016).
A gennaio 2024 il gruppo scout conta 109 associati ed è formato da:
– branco Mowgli, 12 femmine e 14 maschi
– reparto Excalibur, 19 femmine e 22 maschi
– clan/fuoco La Betulla, 18 femmine e 10 maschi
– Comunità capi, formata da 14 adulti (7 donne, 7 uomini), al seguente livello di formazione:
capi con percorso personalizzato 1, capi tirocinanti 2, capi con Campo di Formazione Tirocinanti 2, capi con Campo di Formazione Metodologica 4, capi nominati 4, assistente ecclesiastico 1.
Diversi capi esprimono il proprio servizio anche attraverso la partecipazione a staff di moduli di Basi Aperte, EPPPI, campetti di competenza, Piccole Orme, CFA; una capo è l’attuale Capo base di Spettine.

Cos’è l’AGESCI

L’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), che conta 185.000 soci, è un’associazione giovanile educativa che si propone di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scautismo, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi.
L’AGESCI è nata nel 1974, come iniziativa educativa liberamente promossa da credenti, dall’unificazione di due preesistenti associazioni, l’ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani), maschile, e l’AGI (Associazione Guide Italiane), femminile. Nell’azione educativa l’Associazione realizza il suo impegno politico, al di fuori di ogni legame o influenza di partito, tenendo conto dell’operato degli altri ambienti educativi. La sua diffusione, omogenea sul territorio nazionale, testimonia l’impegno civile al servizio del Paese attraverso la peculiarità del suo carisma. I principi fondamentali propri dello scautismo, sono proposti attraverso un modello educativo che:
– vede i giovani come autentici protagonisti della propria crescita, orientata alla “cittadinanza attiva” (autoeducazione e senso di responsabilità);
– è attento a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani;
– deriva da una visione cristiana della vita;
– tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri;
– offre alle ragazze e ai ragazzi la possibilità di vivere esperienze educative comuni, al di là di ogni ruolo imposto o artificiosamente costituito, aiutando a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di sé e all’accoglienza dell’altro (coeducazione);
– vive la dimensione della fraternità internazionale, che supera le differenze di etnia, nazionalità e religione, imparando ad essere cittadini del mondo e operatori di pace.

I soci adulti dell’Associazione, sono donne ed uomini che realizzano la loro presenza di servizio come Capi nei modi propri dello scautismo. Ogni adulto impegnato al servizio dei ragazzi, segue un particolare iter di formazione che alla sua conclusione dà diritto ad un riconoscimento valido a livello internazionale.

L’Associazione dalla sua fondazione ha fatto la scelta della diarchia, della compresenza cioè di un uomo e di una donna, oltre che nelle comunità educative, ad ogni livello di responsabilità associativa. L’AGESCI è riconosciuta dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), è iscritta al Registro Nazionale APS, fa parte del Forum Terzo Settore, di Libera ed è riconosciuta dal Dipartimento di Protezione Civile.


“Scautismo e Umanesimo Cristiano”, 2003, Collana Tracce Edizioni Fiordaliso

Cosa facciamo

Il metodo educativo utilizzato dall’Associazione è quello dello scautismo i cui principi fondamentali si trovano nell’opera di Baden-Powell. Essi sono perseguiti nelle varie branche in maniera adeguata all’età, rispettando i tempi di crescita dei singoli e della comunità. Ad essi fa riferimento il Progetto Educativo del Gruppo e le attività delle unità.
In quanto metodo attivo, lo scautismo si realizza in attività concrete proposte alla ragazza e al ragazzo che sono incoraggiati ad imparare con l’esperienza e a saper leggere l’eventuale successo o insuccesso anche alla luce del coinvolgimento personale. Lo stile con il quale si svolgono le attività è quello dell’imparare facendo, dando così primato all’esperienza. Tutte le attività sono realizzate nella semplicità e nella essenzialità sia per una concreta educazione a queste virtù, sia per favorire la partecipazione alle attività di ogni ragazzo e ragazza, indipendentemente dalle condizioni economiche.
Baden-Powell ha posto a fondamento della proposta scout quattro punti: formazione del carattere; salute e forza fisica; abilità manuale; servizio del prossimo.

Essi sono sviluppati nelle tre branche con progressione e continuità, per mezzo di strumenti adatti a ciascuna età.

Per formazione del carattere si intende la formazione della personalità in una relazione positiva con se stessi. L’educazione del carattere ha come obiettivi la capacità di fare scelte, di scoprire ciò che si può e si vuole essere, di prendersi delle responsabilità, di farsi dei programmi di vita consapevoli della necessità di scoprire la propria vocazione nel piano di Dio. Essa comprende tutta una serie di virtù umane quali lealtà, fiducia in se stessi, coraggio, senso della gioia, ottimismo, rispetto dei diritti, autodisciplina, elevazione del proprio pensiero e dei propri sentimenti.
Per salute e forza fisica si intende sia la conoscenza sia un rapporto positivo con il proprio corpo in quanto dono di Dio e fonte di relazione con gli altri e con l’ambiente. Nello specifico si intende accettare e avere cura del proprio corpo, ricercare un’alimentazione sana, riposarsi correttamente, ricercare ritmi naturali di vita, vivere correttamente e serenamente la propria sessualità, saper affrontare la fatica, la sofferenza, la malattia, la morte.
Per abilità manuale si intende una relazione creativa con le cose. L’educazione all’abilità manuale mira a sviluppare una progettualità pratica e una capacità di autonomia concreta nel realizzare manufatti partendo da mezzi poveri, valorizzando quello che si ha perché lo si sa usare. La riscoperta dell’uso intelligente delle proprie mani porta con sé una serie di comportamenti positivi: la gioia del saper fare, l’accettazione della fatica e del fallimento, la pazienza, la concretezza, l’essenzialità, il buon gusto.
Per servizio del prossimo si intende l’educazione all’amore per gli altri, al bene comune e alla solidarietà. Il servizio del prossimo porta a scoprire la ricchezza della diversità nelle persone, a vivere e lavorare insieme per costruire un mondo più giusto, a rendersi utili in qualunque momento ciò sia richiesto, mettendo a disposizione le proprie energie e capacità.

Il Progetto Educativo

Il Progetto Educativo, ispirandosi ai principi dello scautismo e al Patto Associativo, individua, a fronte delle esigenze educative emergenti dall’analisi dell’ambiente in cui il Gruppo opera, le aree di impegno prioritario per il Gruppo e indica i conseguenti obiettivi e percorsi educativi.
Il Progetto ha la funzione di aiutare i Capi a realizzare una proposta educativa più incisiva: orienta l’azione della Comunità Capi, favorisce l’unitarietà e la continuità della proposta educativa nelle diverse Unità, agevola l’inserimento della proposta dell’Associazione nella realtà locale.
A tal fine il Progetto Educativo viene periodicamente verificato e rinnovato dalla Comunità Capi. Il nostro lo trovi qui.